PALLADIO METALLO PREZIOSO

Il Palladio presenta un colore bianco-grigio leggermente più scuro di quello del platino. Forma con l'oro una serie completa di soluzioni solide a tutte le concentrazioni e ne aumenta la durezza e le proprietà meccaniche. Contribuisce all'aumento dell'intervallo di fusione della lega e schiarisce notevolmente il colore dell'oro fino a portarlo ad un grigio caldo. Il palladio presenta la caratteristica di sciogliere notevoli quantità di idrogeno quando si trova allo stato liquido pertanto occorre prestare le dovute attenzioni durante le fusioni.

PLATINO e PALLADIO hanno la proprietà di legarsi facilmente con il carbonio formando i corrispondenti carburi (OtC2.Od2C5); questi composti interstiziali si inseriscono all'interno del reticolo cristallino della lega modificando nettamente le proprietà originali.
Allo stato liquido la formazione di carburi dipende dal tempo di permanenza del metallo con altri composti contenenti carbonio.

Nella fusione di leghe contenenti Platino e Palladio, l'assorbimento di carbonio è direttamente proporzionale al tempo di fusione, alla superficie di contatto metallo-carbonio e, naturalmente, alla concentrazione di questi due elementi (seri problemi già con concentrazioni di carbonio nella lega superiori a 60 ppm - parti per milione). L'effetto finale si traduce in una grave fragilità della lega che si presta facilmente a rotture e fessurazioni e in una grave porosità nella zona di contatto metallo-ceramica con distacco di quest'ultima. E' quindi indispensabile con leghe ad alto contenuto in platino o palladio, evitare il contatto allo stato fuso con materiale contenente carbonio (crogioli o rivestimenti contenenti grafite, ecc).

  • Simbolo Chimico: Pd
  • Peso Specifico: 12,02 g/cm3
  • Colore: grigio
  • Temperatura di Fusione: 1552 °C

Cos’è il palladio?

Se quando si parla di materie prime vengono subito in mente oro, platino e argento, vi è detto che sta riscuotendo notevole successo anche il palladio. Si tratta di un metallo raro ma poco famoso (perlomeno rispetto agli altri tre appena citati) che si presenta con un colore bianco-argenteo. Piuttosto simile al platino per estetica e composizione chimica, viene impiegato in gioielleria o come catalizzatore. Al di là dei tecnicismi, il suo valore sul mercato sta godendo di un trend positivo notevole e, attorno al suo nome, si stanno concentrando le attenzioni di molti investitori.
Limitare però l’importanza di questo elemento al valore di mercato è decisamente riduttivo. Andiamo dunque ad analizzare nello specifico la sua storia e le sue proprietà.

Se quando si parla di materie prime vengono subito in mente oro, platino e argento, vi è detto che sta riscuotendo notevole successo anche il palladio. Si tratta di un metallo raro ma poco famoso (perlomeno rispetto agli altri tre appena citati) che si presenta con un colore bianco-argenteo. Piuttosto simile al platino per estetica e composizione chimica, viene impiegato in gioielleria o come catalizzatore. Al di là dei tecnicismi, il suo valore sul mercato sta godendo di un trend positivo notevole e, attorno al suo nome, si stanno concentrando le attenzioni di molti investitori.
Limitare però l’importanza di questo elemento al valore di mercato è decisamente riduttivo. Andiamo dunque ad analizzare nello specifico la sua storia e le sue proprietà.

Il palladio è un metallo scoperto in tempi relativamente recenti. Esso infatti, venne individuato per la prima volta nel 1803 da William Hyde Wollaston, chimico e fisico inglese scopritore anche del rodio. Lo studioso individuò questo elemento in un minerale grezzo di platino. Una volta dissolto il minerale con acqua regia, neutralizzò la soluzione con idrossido di sodio per trattare in fine l’elemento risultante con cloruro d’ammonio. Aggiungendo poi cianuro di mercurio al liquido rimanente formò cianuro di palladio che, una volta riscaldato per eliminare il cianuro, ha restituito il palladio metallico. Poco dopo la sua scoperta, il cloruro di palladio venne impiegato in campo medico. In particolare, questo venne spesso prescritto come cura per la tubercolosi in dosi molto basse. A causa degli enormi effetti collaterali, questo venne presto sostituito con farmaci più moderni ed efficaci. Wollaston battezzò la propria scoperta con questo nome in onore di Pallade, un asteroide scoperto nel 1801.

Il palladio non si ossida al contatto con l’aria e risulta tenero. Pur essendo immune all'effetto dell’acido cloridrico viene facilmente intaccato dall’acqua regia. Un’altra peculiarità del metalli in questione è la permeabilità rispetto all'idrogeno estremamente elevata (e esposto a temperatura ambiente ed a pressione atmosferica, il palladio può assorbire fino a 900 volte il suo volume in idrogeno). Tra i composti in qualche modo collegati a questo metallo, è bene ricordare l’idruro di palladio, costituito da una matrice di palladio metallico che contiene una quantità variabile d’idrogeno anionico adeso al suo reticolo cristallino. La grande capacità di assorbire idrogeno, consente al palladio di immagazzinare quantità notevoli d’idrogeno in modo sicuro anche se, a dispetto degli studi, come ciò avvenga chimicamente non è ancora del tutto chiaro. Proprio per questo motivo, il palladio è ancora studiato dai chimici che sperano, un giorno, di poterne carpire tutti i segreti.

I principali paesi produttori di palladio al mondo sono l’Australia, l’Etiopia, il Sud Africa, il Canada, la Russia e più genericamente nell'area del Sud America. Il processo di estrazione è piuttosto dispendioso nonché complesso e, in tal senso, il valore del minerale stesso risente di tali costi. Per quanto riguarda l’estrazione, dopo una prima fase che consiste nell'individuazione dei giacimenti, viene eliminato il primo strato superficiale e si iniziano a esportare i fanghi anodici. Il palladio, così come altri minerali facenti parte del gruppo del platino, viene estratto attraverso una serie di complessi processi chimici.

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